L’idea è nata dalla riflessione, già scaturita lo scorso anno, sulla necessità di fornire ai ragazzi qualche conoscenza in più sul mondo digitale. Loro sono definiti “nativi digitali”, ma di fatto non sanno cosa significa. Vivono circondati da strumenti, come internet, i social ecc. che usano ma non conoscono: li danno per scontati e non ne conoscono quasi mai i rischi. Quest’anno, poi, non avendo a disposizione l’aula di Informatica per strutturare un laboratorio più pratico, che presupponesse l’uso del PC ed essendoci la necessità di individuare argomenti riconducibili all’educazione civica, mi è sembrato il momento giusto per ‘fare’ un po’ di educazione digitale. Nel laboratorio, che si intitola Nuovi Media, argomento di Tecnologia che spesso non si fa in tempo ad approfondire, parto dalla definizione di Media e poi cerco di spiegare perché si parla di nuovi mezzi di comunicazione. Nuovi rispetto a cosa? C’è stata una rivoluzione, chiamata “digitale”. Cos’è successo? Da un punto di vista tecnico e sociale. Ho trovato per descrivere in modo molto chiaro il cambiamento avvenuto, un brano tratto da The Game, un saggio scritto da Baricco qualche anno fa. Poi fornisco loro una scheda che in modo semplice spiega tecnicamente cosa accade nella digitalizzazione dei dati. I ragazzi rimangono sorpresi, perché sono cose che pensano di sapere ma non sanno. Poi iniziamo a parlare dell’uso dei media. Quali e come usano, quali sono i rischi e le opportunità che offrono nei settori di loro maggiore interesse: svago, studio, informazione e relazioni. Per questa attività ho preso spunto dal sito Parole Ostili. La stessa associazione che propone il “Manifesto della Comunicazione non ostile”. Propongo ai ragazzi anche questo testo: scelgono e riflettono su un principio e condividiamo le riflessioni ad alta voce. Sono nati anche dibattiti piuttosto accesi su questi temi. Una grande parte del laboratorio è presa dalla visione del documento film The social dilemma. È un documentario prodotto da Netflix, recentissimo perché uscito nel Settembre 2020. Il film propone una riflessione sui social portata avanti con un doppio canale: la storia di una famiglia e le interviste ad alcuni ex dipendenti di Google Facebook, Instagram ecc. Emerge una descrizione dei rischi da condivisione dei nostri dati, della dipendenza, delle fake news. Propongo ai ragazzi di elaborare una riflessione scritta su quello che li colpisce. Infine, mi soffermo sulle fake news e come capire se lo sono o meno. Se ho tempo, propongo loro la lettura della Dichiarazione dei diritti su internet. Nell’ultima
lezione i ragazzi fanno una sintesi del percorso, restituendo quello che hanno elaborato in modo personale.
Scrivi un commento