Luigi Meroni è stato un calciatore italiano di ruolo ala, il suo punto di forza era il dribbling. Dall’età di 2 anni rimase orfano. Come primo lavoro fece il disegnatore di cravatte di seta; si dedicò anche alla pittura, una sua grande passione, insieme al disegno. Gigi infatti si disegnava i vestiti da sé. Fu proprio grazie a questo suo spirito eclettico che fu considerato un artista, un calciatore unico nella sua personalità e un uomo fuori dagli schemi, davvero originale. Elegante dentro e fuori dal campo.
Cresciuto calcisticamente nelle formazioni giovanili del Como, dopo aver esordito in prima squadra, in serie B, venne ceduto al Genoa.
Nell’estate 1964, fu ceduto al Torino per 300 milioni di lire.
Nel 1967, a San Siro, con un pallonetto dal limite dell’area, finito all’incrocio dei pali della porta nerazzurra, interruppe l’imbattibilità casalinga della *Grande Inter*, costringendo i neroazzurri alla sconfitta, dopo tre anni di risultati utili.
La prima convocazione in Nazionale fu in occasione della partita di qualificazione con la Polonia, nel 1965.
Mise a segno la prima rete in maglia azzurra a Bologna, il 14 giugno 1966, contro la Bulgaria.
Disputò ben 145 partite in serie A.
La sera del 15 ottobre 1967 , Meroni non poté rientrare in casa, poiché non aveva le chiavi. Insieme al suo amico Poletti, andò al bar Zambon e telefonò a degli amici presso i quali si trovava la sua compagna. Mentre attraversarono la strada, videro sopraggiungere un’automobile, fecero un passo indietro e furono investiti da una Fiat 124 coupé. Poletti fu investito di striscio, mentre Meroni, colpito alla gamba sinistra, fu scaraventato al centro della strada, dove venne investito da un’auto proveniente dal senso opposto.
Luca L. M.
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