Due voci dal Cineforum del martedì sul film “Un sacchetto di biglie” di Christian Duguay, storia
tratta dal celebre classico di J. Joffo.
“Questo film mi è piaciuto perché, essendo molto forte e triste, fa riflettere. Ci fa capire quanto
siano stati forti e coraggiosi tutti i ragazzi che si sono trovati in quella situazione di enorme
paura. Fa anche riflettere sul fatto che noi siamo molto fortunati, perché non ci siamo mai
trovati in situazioni in cui abbiamo rischiato la vita. Un’altra cosa che mi ha colpito è l’unione
della famiglia, che anche se si è dovuta separare, ha avuto sempre come obiettivo quello di
tornare unita. Come infatti dice Joseph alla fine del film, anche se il padre non c’è più
fisicamente, sarà sempre nei loro cuori.” (Vittoria)
“Questo film non mi è piaciuto, perché è troppo triste, pesante e personalmente, non amo
questo genere. Ci sono comunque delle scene felici ed altre che ti fanno pensare quanto fosse
duro vivere, anzi, sopravvivere, per gli ebrei durante il nazifascismo. Nonostante sia una
storia vera, ho fatto fatica a ad “entrare” proprio nel racconto, perché è una vicenda che è
accaduta molti anni fa: mi è sembrato tutto troppo lontano. Sono sicuro che si tratta di un film
apprezzato dagli adulti e dagli anziani.” (Marco)
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