Edizione 2018 | 2019 “Il Preziosino, diario anti-BULLO!”
questa edizione è dedicata CORAGGIO necessario ogni giorno per praticare il RISPETTO di sé stessi e degli altri, e si apre con il motto
“La GENTILEZZA e la COOPERAZIONE siano le vostre inseparabili alleate per prevenire e combattere gli atteggiamenti prepotenti, alla radice del bullismo”.
Abbiamo dedicato l’edizione al bullismo perché il bullismo è tema caldo e attuale, anche se noi siamo finora stati un ambiente un po’ privilegiato e non abbiamo avuto casi particolari. La pedagogia che si vive nelle scuole Preziosine mira a far crescere non tanto l’INDIVIDUO ma la PERSONA, il suo sviluppo armonico, educando quotidianamente al rispetto e alla dignità della persona in ogni sua condizione. Affrontare il tema del bullismo è un altro modo per parlare di inclusione, di rispetto delle differenze tra il se e l’altro.

L’esperienza del tempo
quest’anno abbiamo pensato di dar segno al tempo che passa attraverso il gioco del Puzzle del Tempo. Sul bordo di ogni pagina del diario è tracciata una piccola linea tratteggiata spezzata, da ritagliare. I ritagli di carta sono da conservare in una busta (da fabbricare!) e alla fine dell’anno scolastico possono essere composti in un puzzle dalla forma bizzarra. Sulla costa del diario invece rimarrà una scultura del tempo … Una curiosità: la texture raffigurata al bordo della pagina, è tratta da disegni dei bambini e delle bambine della Scuola dell’Infanzia di Monza, e l’idea di utilizzarla è stata di Clelia Perego, studentessa del Liceo Artistico.
Le storie di Skander
uno studente del quarto anno del Liceo Artistico, Skander Martinelli, che prendeva parte al gruppo di lavoro, durante i nostri brainstorming, non faceva che disegnare.
Solo ad un certo punto ho capito, perché lui stesso lo ha rivelato, che disegnare era il suo modo di esprimere i pensieri e di prendere appunti!
Gli abbiamo subito assegnato il ruolo di character designer, chiedendogli di realizzare personaggi ambientati in storie senza parole, in modo tale da stimolare i ragazzi e le ragazze che avrebbero usato il diario, a inventare testi adatti a descrivere le avventure illustrate … Mettere in parole delle storie, dando voce a personaggi inventati, aiuta a raccontare, a tirar fuori la propria voce e magari ad affrontare degli episodi difficili da riportare.
I giochi cooperativi
non li abbiamo certo inventati noi! Sono vecchi, vecchissimi. Li conosciamo perché li abbiamo incontrati in chissà quante occasioni. Li abbiamo scelti perché sono giochi in cui nessuno vince o perde, ma in cui tutti i partecipanti devono cooperare affinché il gioco stesso abbia successo…
L’alfabeto delle emozioni
mettere in parole le proprie emozioni, esprimerle con le parole è sicuramente una pratica sana. Ci siamo ispirati allo Yale Center For Emotional Intelligence, ma anche ad un lavoro svolto in una classe della nostra Scuola Primaria, dove è stato realizzato un alfabeto del bullo, cioè sono stati identificati termini tipicamente “prepotenti” e termini “gentili”. Nel nostro diario stimoliamo la scrittura di parole capaci di identificare le emozioni…
