Ipovedente dalla nascita, Gemma Pedrini è una violoncellista di grande successo: nonostante la giovane età (24 anni), si è già esibita con i maggiori artisti italiani. Nonostante la capacità visiva molto ridotta rispetto al normale, Gemma non ha mai smesso di stupire: la musica ha rappresentato una valvola di sfogo, «un antidepressivo». Dopo l’avventura da agonista dai 13 ai 16 anni nello Sci, arrivando a vincere una medaglia di bronzo alla Coppa del mondo di Sestriere, Gemma ha iniziato a frequentare il Conservatorio e da quel momento in poi la sua vita è cambiata. (www.ilsussidiario.net)

Nell’ambito del percorso sui cinque sensi, Gemma è venuta a trovare i bambini delle classi prime della scuola primaria e a raccontare loro la propria esperienza. Bendati, i bambini si sono messi nei suoi panni: apri la cartella, prendi l’astuccio e tira fuori la gomma, cerca il quaderno di matematica…

“Gemma mi aiuti? Non trovo la cerniera”: i bambini si sono resi conto fin da subito delle difficoltà che si incontrano quando si è privati della vista.

Hanno fatto moltissime domande: sei capace di leggere? Come fai a scrivere? Come riesci a suonare il violoncello senza la parte davanti? […] Attraverso un gioco i bambini hanno imparato a decifrare l’alfabeto Braille e hanno visto in azione la macchina DattiloBraille.

Abbiamo concluso la testimonianza ascoltando un brano suonato dalle mani esperte di Gemma.

Questa esperienza è stata per i bambini un’occasione per capire che “non si vede bene che col cuore: l’essenziale è invisibile agli occhi” (Antoine de Saint – Exupéry).

(Scuola Primaria, Istituto Comprensivo Preziosissimo Sangue di Milano)

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